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La cremazione in Italia: facciamo il punto della situazione

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17 Le imprese di pompe funebri e tutti coloro che hanno a che fare con i cadaveri si stanno adeguando alle disposizioni.

Insieme a tumulazione e inumazione, infatti, questa modalità sta prendendo sempre più piede. Se non lo è già, si trova sulla buona strada per diventare la soluzione preferenziale. Per conoscere le differenze tra i vari metodi di sepoltura e approfondire l’argomento, clicca qui.

Religione di appartenenza, questioni legate all’igiene, disponibilità finanziarie sono alcuni dei motivi per propendere verso l’una o le altre possibilità. Bisogna rispettare le ultime volontà dei propri cari, ma anche fare i conti con la legge.

Sbagliare qualcosa in tale frangente potrebbe significare pagare delle conseguenze a distanza di anni. Ben lo sanno le persone che hanno compiuto degli azzardi in passato e stanno facendo fronte agli effetti, soprattutto di natura economica.

Accanto a un regolamento nazionale, esistono delle norme che variano in base al Comune di appartenenza. Come comportarsi, quindi, per esaudire gli ultimi desideri dei congiunti? Lo scopriremo nelle prossime righe.

Il rito di cremazione in Italia

La normativa italiana permette di bruciare i cadaveri secondo due opzioni:

  • indiretta, con surriscaldamento delle pareti del crematorio ed impiego di bruciatori a gas o elettrici;
  • diretta, tramite la fiamma a contatto con la salma.

In entrambe le situazioni, le temperature si aggirano sui 1000°C. Con apparecchiature adeguate e l’applicazione di specifici requisiti di sicurezza, si elimina qualsiasi rischio a livello igienico-sanitario.

Ma tutto questo deve avvenire con gradualità, motivo per cui la procedura si svolge in più passaggi che si esauriscono nell’arco di due-tre ore.

Il primo consiste nell’effettuare una sommaria combustione del corpo. Gran parte delle spoglie bruciano, lasciando il posto a ceneri ed ossa calcificate.

La seconda fase è di ventilazione, con rilascio di ossigeno. Questo permette di completare il processo e di concluderlo. Prima della collocazione dei resti nelle urne, comunque, vanno separate le ceneri da eventuali residui metallici della bara.

Che fine fanno i resti?

Nei film statunitensi è comune vedere urne cinerarie tra le mura domestiche. Sembra quasi di stabilire una sorta di continuità nel rapporto con i propri cari finiti nell’Aldilà (per chi ci crede) o, quanto meno, di vivere l’illusione che siano ancora in questo mondo. Ma è così anche per la cremazione in Italia?

In verità, la situazione è un po’ più complessa. In seguito alla combustione, infatti, non è possibile portare le ceneri dei congiunti a casa, neanche se si tratta di lasciarle in giardino.

Nel nostro Paese, le possibilità sono due: dispersione in luoghi definiti dalla legge oppure collocazione in precise aree dei cimiteri. In entrambi i casi, la normativa di riferimento è la Legge 130 del 30 marzo 2001.

In merito alla prima ipotesi, è indispensabile richiedere le opportune autorizzazioni ai funzionari del Municipio di competenza. Inoltre va appurato se il defunto abbia espresso tale volontà, tramite documenti scritti o accordi verbali.

Affidarsi alla burocrazia è tassativo ed elimina qualsiasi rischio di multe o di pene detentive. In caso di violazione delle norme, infatti, colui che compie l’abuso rischia il carcere fino ad un anno o una sanzione a partire da oltre 2500 € fino a quasi 13000 €.

Anche le persone a cui è affidato questo compito e i luoghi risultano soggetti a limitazioni. Sempre in base alle disposizioni, potranno occuparsi dello spargimento delle ceneri soltanto alcune categorie di persone.

Fra questi ricordiamo i parenti stretti del defunto, i dipendenti comunali che svolgono tale mansione o soggetti scelti dal defunto per assecondare tale volontà.

Per concludere, l’ultimo saluto dovrà avvenire lontano dalle aree urbane. Fiumi, montagne, laghi, mari, parchi sono le zone in cui è permesso disperdere i resti combusti, a condizione che, in quel momento, non vi siano altre persone intorno.

Tè Matcha: le tante proprietà di un elisir per la salute e il benessere

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Avrete forse sentito già parlare di questo tè, il Matcha, una bevanda molto in voga tra blogger salutisti, ma che trova le sue origini proprio tra i monaci buddhisti, quasi mille anni fa. A quei tempi il tè Matcha era usato soprattutto per riti e cerimonie, e oggi è arrivato anche in Occidente grazie alle tantissime proprietà che possiede. Ma vediamo allora perché vale la pena provare questa bevanda preziosa, la quale potrebbe diventare la vostra nuova abitudine al posto del caffè.

  • Le proprietà del tè Matcha;
  • dove trovarlo;
  • quanto assumerne?

Le proprietà del tè Matcha

Prima di tutto dobbiamo precisare che il tè Matcha appartiene alla famiglia dei tè verdi, quindi tè non fermentati e stabilizzati subito dopo la fase di raccolta. In questo modo le foglie non subiscono alcun processo di ossidazione, mantenendo la loro tonalità verde. Inoltre i coltivatori ricoprono le coltivazioni di questo tipo di tè, proteggendolo quasi totalmente dalla luce solare. In tal modo tutte le proprietà vengono conservate maggiormente.

Una delle proprietà maggiormente riconosciute del tè Matcha è quella antiossidante. Proprio grazie alla mancanza di ossidazione delle foglie, queste mantengono polifenoli e derivati, conferendo al Matcha il primato su tutti i tè verdi in quanto a percentuale di antiossidanti. Ma perché sono così importanti? Per prima cosa prevengono l’invecchiamento cutaneo e dei tessuti, dal momento che permettono un rinnovamento cellulare costante e ottimale. A ciò ne consegue anche una disintossicazione degli organi e della pelle.

Il tè Matcha risulta anche un fantastico digestivo e antiacido: agisce infatti come coadiuvante per le mucose dello stomaco, così come per l’intestino. Nel caso soffriate di intestino irritabile il tè Matcha può rendervi la vita più semplice e piacevole. Allo stesso modo disintossica il fegato così come fa con gli altri tessuti.

Ottime notizie arrivano anche per quelle persone a rischio diabete: il tè Matcha contrasta l’assorbimento degli zuccheri nel sangue, e allo stesso modo è in grado di abbassare il colesterolo.

Viene inserito in molte diete perché ha proprietà dimagranti, bruciando grassi e contrastando la formazioni di depositi adiposi. Molte persone desiderose di perdere peso ne fanno uso, ottenendo in più i benefici sopracitati, e rafforzando allo stesso tempo il proprio sistema immunitario.

Infine, il Matcha viene sfruttato localmente sulla cute per contrastare i segni dati da cicatrici e da scottature, e sono diverse le case cosmetiche che hanno iniziato a sfruttarlo all’interno, appunto, di cosmetici.

Dove trovarlo

Il tè Matcha, essendo sempre più famoso e utilizzato, lo si può trovare in molti negozi, in particolare però lo potete reperire in erboristerie o negozi specializzati di alimentazione biologica e prodotti naturali.

Anche su diversi shop online potreste trovare ottime qualità di tè Matcha. Per scegliere quello giusto l’ideale è consultare le recensioni online lasciate da chi ha già provato il prodotto. In questo modo saprete con più certezza se la qualità del Matcha che state valutando sia buona, così come se il negozio da cui avete deciso di acquistarlo è affidabile e l’eventuale spedizione ha tempistiche rapide.

A questo proposito prima di acquistare il vostro tè Matcha date un’occhiata a recensione italia, dove trovate centinaia di recensioni reali e affidabili su tantissimi prodotti.

Quanto assumerne?

Essendo il Matcha un tè dalle tante proprietà e pochissime controindicazioni, superare la quantità da assumere risulta davvero difficile, così come ne basta davvero pochissimo per poter godere di tanti benefici. Sarà a vostra discrezione decidere se utilizzarne qualche grammo in più o in meno per ottenere una bevanda più o meno densa. Da 1,5 a 4 grammi in una tazza d’acqua risulteranno sufficienti, e potrete concedervi anche più di una tazza al giorno di questa deliziosa e fantastica bevanda.

Nebulizzatore per sanificazione: come funziona per sanificare gli ambienti

La sanificazione degli ambienti attraverso il nebulizzatore: tutto quello che c’è da sapere

Le vigenti norme igieniche, specialmente inasprite per via della comparsa del covid-19, prevedono una sanificazione degli ambienti lavorativi, e non, piuttosto severa e attenta. Sanificare gli ambienti sarà possibile farlo attraverso diverse metodologie, ma ce n’è una che risulta più efficace fra tutte le altre: stiamo parlando del nebulizzatore per la sanificazione. Seppur il nebulizzatore sia uno dei metodi più efficaci e utilizzati per poter sanificare gli ambienti in modo sicuro e pratico, non tutti sono a conoscenza di come funzioni e del perché sia così importante e utile sanificare gli ambienti. Se siete interessati a scoprire a chi affidarvi per la sanificazione ambienti a Roma, e per approfondire la tematica del nebulizzatore, continuate a leggere questo articolo!

Che cos’è il nebulizzatore per la sanificazione

Il nebulizzatore è un particolare strumento che potrà permettere di nebulizzare gli ambienti per poterli sanificare. La nebulizzazione consiste nello spruzzare sulle superfici da sanificare, sugli arredi e anche sui macchinari, delle particolari sostanze chimiche composte da elementi con una altissima potenza disinfettante. Questa particolare sostanza, posandosi sulle superfici da trattare, potrà agevolmente abbattere i microbi e i virus presenti: il risultato sarà proprio quello di avere qualsiasi superficie igienizzata, pulita e assolutamente sicura per l’uomo. In linea generale, l’utilizzo del nebulizzatore è soprattutto indicato laddove si debba fare una sanificazione importante di ambienti ampi oppure industriali, poiché la sostanza nebulizzante non intaccherà minimamente le strumentazioni e i macchinari.

Come agisce il nebulizzatore per la sanificazione

Sanificare gli ambienti utilizzando il nebulizzatore è un metodo assolutamente sicuro, ma dovrà essere necessariamente effettuato da un team d’esperti nel settore. Quando si andrà a sanificare l’ambiente con la nebulizzazione, infatti, non dovranno essere presenti persone all’interno degli ambienti da sanificare, ed esistono diverse tecniche di nebulizzazione a seconda della tipologia dei locali da trattare. In linea generale, dopo la nebulizzazione non si potrà accedere agli ambienti per minimo 24 ore, e verrà successivamente rilasciata una certificazione che garantirà l’avvenuta sanificazione, potendo così entrare nuovamente negli ambienti lavorativi finalmente puliti e sicuri.

Alcuni consigli per tenere delle buone abitudini igieniche

Una volta effettuata la sanificazione, la sua durata nel tempo potrà variare, e migliorare, se si attuano alcuni piccoli consigli, e buone pratiche igieniche, in grado di preservare l’ambiente più sicuro e sano. Ad esempio, è buona norma lavarsi spesso le mani, evitando di toccarsi il viso con le mani. Se possibile, sarebbe bene mantenere una distanza di almeno un metro tra le persone, e che i punti di incontro con esse siano limitati a determinate zone dell’ambiente, anziché tutte. Nel caso in cui non fosse possibile mantenere le minime distanze, sarebbe opportuno indossare la mascherina, e pulire frequentemente le strumentazioni e le superfici che più si utilizzano, sanificandole con prodotti a base alcolica, facendo però attenzione alle attrezzature elettroniche.

Per concludere, la nebulizzazione degli ambienti per la loro sanificazione è uno dei metodi più pratici e utilizzati specialmente per i locali lavorativi che necessitano di un’azione sanificante importante ed efficace, in grado di coprire un’ampia metratura. Grazie alla sanificazione degli ambienti sarà possibile eliminare, con un’azione mirata, tutti i microbi, batteri e virus presenti nell’ambiente e su qualsiasi superficie, permettendoci così di poter lavorare in un ambiente sano e sicuro per la nostra salute fisica, senza nessun rischio.

La brasiliana slip: perché sempre più donne la preferiscono

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Perché la scelta dell'intimo femminile è importante?

Quando una donna sceglie il tipo di intimo, nel dettaglio il tipo di slip, da indossare scendono in campo diversi fattori a dir poco fondamentali: l'esigenza di sentirsi comode e a proprio agio, il bisogno di nascondere eventuali antiestetici segni visibili attraverso i vestiti e, infine, la voglia di sentirsi sexy, femminili e attraenti. Nel corso degli anni si sono susseguite mode e tendenze che hanno visto, nell'ordine, lo spopolare dello slip a mutanda prima e del tanga o del perizoma poi. Negli ultimi anni, invece, ha preso sempre più piede – anche nel mondo dello spettacolo – un tipo di slip prima poco diffuso – almeno qui in Italia – ma che rende possibile, in maniera a dir poco eccellente, la dicotomia "comodità-sensualità". Stiamo parlando della brasiliana, un tipo di slip abbastanza sgambato, ma non tanto quanto un tanga, che ormai spopola tra le donne sia per quanto riguarda la scelta dell'intimo che quella dei costumi.

La brasiliana: un'alleata delle donne

Come affermato in precedenza, la brasiliana slip è il capo intimo di tendenza ma anche – e soprattutto – quello preferito dalle donne. La comodità è, innanzitutto, il punto forte, infatti la parte posteriore non lascia i glutei scoperti come succede ad esempio con il tanga o il perizoma – caratterizzati da un vero e proprio filo sottile – ma, anzi, li copre leggermente dando loro una forma sinuosa. Dunque si ha una maggiore "vestibilità" nonché una mancanza del perenne fastidio che possono invece causare tanga e perizoma. La forma a cuore, inoltre, dona un aspetto tondeggiante a qualsiasi tipo di fondoschiena ed è proprio questo un altro aspetto vincente della brasiliana slip: alla comodità si aggiunge un aspetto estetico positivo. Essa è, per questo motivo, adatta a tutte le donne poiché riesce a camuffare anche un sedere più piatto conferendo un po’ di volume, in più, essendo sgambata slancia le gambe non proprio lunghe e affusolate ed è ideale anche per chi ha un lato B più pronunciato ma ciononostante non ama gli slip più coprenti.

A tutti questi fattori si aggiunge la quasi completa invisibilità sotto i vestiti. Molto spesso, ci si ritrova a vedere degli antiestetici segni dell'intimo sotto i pantaloni, o peggio sotto i vestiti, segni che scompaiono quasi del tutto con la brasiliana slip. Inoltre, si possono trovare diversi tipi di slip a brasiliana: quelle a taglio laser – praticamente invisibili sotto qualsiasi tipo di vestito – quelle in microfibra, in cotone, in pizzo, insomma una per ogni esigenza.

Tutte vittime della brasiliana slip

Anche le donne dello spettacolo, modelle, showgirls, attrici dimostrano di preferire questo capo ad altri. Partendo da Bar Rafaeli che, anche durante la gravidanza, ha sfoggiato costumi caratterizzati rigorosamente dalla brasiliana, passando per Scarlett Johansson per arrivare alle bellezze nostrane come Melissa Satta e Alessia Marcuzzi.
Il pregio principale di questo capo è il conferire un aspetto decisamente sexy, tondeggiante e sodo a qualsiasi tipo di lato B, dunque non è necessario essere delle star con un fisico da urlo per poter indossare una brasiliana slip e sentirsi belle!

Tutti i buoni motivi per cui dovresti visitare l’isola del Giglio

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Chi è alla ricerca di una vacanza relax in cui ritrovare il contatto con la natura dovrebbe sicuramente prendere in considerazione la straordinaria isola del Giglio, situata nell’Arcipelago Toscano, di fronte all’imponente Monte Argentario. Per questo scopri quanto costa un traghetto per il Giglio e prenota subito la tua prossima vacanza: sarà un’esperienza riposante e indimenticabile! L’isola del Giglio fa parte dell’importante arcipelago Toscano e si estende su 21 chilometri ricchi di storia, arte, leggenda e divertimento. Senza contare il mare paradisiaco e suggestivo che si rivela in tutta la sua bellezza naturale e riposante.

Le spiagge dell’isola per tutti i gusti

La maggiore attrazione dell’Isola del Giglio è il mare e le sue innumerevoli spiagge, calette e scogliere. Non a caso la loro conformazione è amata da turisti, blogger, fotografi e persino registi hollywoodiani. La spiaggia più famosa è la Campese perché è caratterizzata da particolarissima sabbia rossa. Questa spiaggia è incorniciata da un grande faraglione e dalla torre medicea che fu edificata da Cosimo I de’Medici durante il XVI secolo. Un’altra spiaggia molto amata è quella delle Caldane che si raggiunge passando attraverso un sentiero selvaggio. Il mare smeraldo e l’atmosfera avvolgente la rendono la scenografia perfetta per le coppiette. Inoltre dovresti passare anche per la Cala delle Cannelle perché è amata dalle famiglie grazie ai suoi bassi fondali e alla sabbia finissima e bianca. L’acqua è incredibilmente trasparente tanto da rendere il paesaggio in tutto e per tutto simile alle atmosfere caraibiche. Infine non possiamo non menzionare l’Arenella, la spiaggia rocciosa più amata per gli appassionati di snorkeling.

Le delizie del posto

Non tutti sanno che l’isola del Giglio offre anche una speciale gastronomia oltre alle bellezze naturalistiche ed escursionistiche. I piatti tipici da assaggiare sono innumerevoli e spaziano dal pesce ai legumi e alle carni. Essendo una località di mare il pesce che troverai a tavola sarà fresco di pesca e il tuo palato sentirà decisamente la differenza. Tra i nostri consigli culinari il primo posto è riservato per lo squisito pesce in scaveccio. Si tratta di un antipasto di pesce fritto che viene condito con una salsa deliziosa a base di olio, uvetta, aglio e rosmarino. Poi troverai i totani ripieni di uova, mollica di pane, prezzemolo aglio e mortadella che sono un piatto di cui non ti stancherai mai. Infine dovresti anche assaggiare il cacciucco, la zuppa di polpo e le triglie locali cotti con le acquepazze con metodi tradizionali. Se sei appassionato di carni potrai gustare il coniglio alla cacciatora. E per gli amanti di dolci? Ovviamente c’è il panficato, un dolce a base di cioccolato, cannella, arancia, fichi, nocciole e mandorle.

Le feste

Se avrai la fortuna di capitare da queste parti il 10 agosto sappi che ti troverai a prendere parte alla particolare festa del patrono, San Lorenzo. Sull’isola del Giglio è un’usanza tipica quella delle feste tradizionali per cui ti consigliamo vivamente di partecipare dal vivo. Per esempio in San Lorenzo l’isola si colora di fuochi d’artificio, musiche e balli. Il 16 agosto di ogni anno, invece, si festeggia San Rocco presso Giglio Campese. Anche in questa occasione l’atmosfera si illumina di meravigliosi fuochi artificiali e processioni. Passeggiare per i borghi in queste occasioni è un’esperienza magica in cui sarete avvolti dall’animo marino dell’isola e dai suoi cordiali abitanti.

Lavorazioni in acciaio: a chi rivolgersi?

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Quando parliamo di lavorazione dell’acciaio apriamo un argomento enormemente vasto, che fa capo a numerose tecniche diverse fra loro.

In base a questo, anche gli utilizzi dell’acciaio derivati da ogni lavorazione sono numerosi e necessitano di una analisi specifica. Se dunque un’azienda ha bisogno di capire come poter realizzare determinati processi di lavorazione dell’acciaio, magari per specifiche necessità industriali o quant’altro, è importante capire anzitutto quale sarà la funzione del prodotto che si intende utilizzare. Le imprese che si occupano di lavorazione dell’acciaio sono moltissime e molte di loro forniscono assistenza dedicata gratuita prima ancora della definizione del lavoro. Una delle tecniche più richieste è sicuramente lo stampaggio, non a caso “stampaggio acciai consulenze gratuite” è una delle formule di testo più gettonate nei motori di ricerca.

Che cos’è lo stampaggio dell’acciaio

Partiamo da un presupposto: lo stampaggio non è una vera e propria tecnica di lavorazione dell’acciaio ma piuttosto un insieme di tecniche racchiuse in un’unica terminologia. In buona sostanza, lo stampaggio si suddivide in stampaggio a freddo, stampaggio a caldo e molte altre tecniche similari. Il concetto base è quello dell’utilizzo di uno stampo, che fa da matrice alla produzione e quindi alla lavorazione del materiale. Nonostante possa sembrare il contrario, si tratta di una tecnica enormemente specialistica, motivo per il quale è quella deputata a realizzare supporti che dovranno essere particolarmente resistenti – per esempio alle alte temperature, alle sollecitazioni, agli stress di carico eccetera – ma allo stesso tempo precise e idonee per andare a comporre prodotti assemblati di precisione. Lo stampaggio non è certamente l’unica metodologia di lavorazione dell’acciaio ma è senza dubbio una delle più richieste, nonché una delle metodologie che maggiormente hanno risentito in positivo dell’evoluzione tecnica negli ultimi anni

Chi necessita di questo tipo di lavorazioni?

Le aziende specializzate, così come i privati, che possono aver bisogno di supporti in acciaio realizzati con specifiche tecniche di lavorazione sono praticamente infinite. Pensiamo per esempio all’ambito della ristorazione: i materiali prodotti in acciaio – specialmente quello inox, inossidabile – sono tantissimi e per lo più necessari sulla base delle leggi vigenti per poter lavorare. Ma non è soltanto la ristorazione il settore eletto per questo segmento di mercato: le fabbriche in generale, le imprese che lavorano con macchinari di precisione, le imprese edili e le aziende che hanno a che fare con impianti di areazione per locali o macchinari. Tutti possono aver bisogno di questo tipo di supporto per le loro esigenze. Ed è qui che subentra una problematica fondamentale: come fare a capire con esattezza di cosa si ha bisogno e, soprattutto, qual è la soluzione migliore per le proprie necessità?

L’importanza della consulenza

Tutte le imprese di produzione e lavorazione dell’acciaio, forniscono servizi di consulenza dedicata con figure e imprese con le quali è possibile aprire un ciclo di produzione. Per fortuna molte di esse forniscono un servizio di consulenza gratuita. Si tratta di un passaggio fondamentale poiché, tipicamente e comprensibilmente, i clienti è raro che abbiano conoscenze adeguate in questo settore così specializzato, e senza una guida dedicata rischiano di vanificare i propri investimenti o, peggio, ottenere in cambio prodotti di scarso valore.

Cosa sono e a cosa servono gli attivatori biologici

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Gli attivatori biologici sono strumenti grazie ai quali è possibile diffondere una serie di sostanze organiche e ripulire determinate aree circoscritte con estrema facilità. Ecco tutto ciò che c’è da sapere sul loro processo d’utilizzo, con la chance di utilizzarli a dovere e di ottenere gli effetti desiderati nell’arco di tempo prestabilito. Ogni operazione può essere semplificata trovando i prodotti richiesti presso uno shop online come Eco-sphere, uno tra gli shop con la più vasta gamma di prodotti attualmente sul mercato.

Perché utilizzare gli attivatori biologici

Sono davvero numerosi i motivi per i quali gli attivatori biologici sono in grado di assumere un’elevata importanza. Tali dispositivi vengono attuati come difesa contro il deterioramento delle sostanze organiche, che avviene in seguito alla putrefazione delle sostanze batteriche. Una procedura di questo tipo genera odori ben poco gradevoli, dovuti ad un deposito in concentrazione cospicua dei fanghi organici.

Gli attivatori biologici riescono a ridurre i cattivi odori nel giro di un arco di tempo molto contenuto. Risultati di questo tipo vengono raggiunti perché le varie specie batteriche, inserite nei prodotti perché capaci di metabolizzare i principi organici di scarto, iniziano a perdere la loro consistenza rispetto alle altre sostanze nauseabonde presenti. Di conseguenza, un insieme di sostanze benefiche per la salute dei cittadini rende l’ambiente salubre e profumato, migliorando la situazione in maniera progressiva.

Come agiscono e quali conseguenze garantiscono gli attivatori biologici

Il principio d’azione degli attivatori biologici è davvero molto semplice. Questi particolari prodotti monitorano la massa organica che deve essere trattata e fanno in modo che i ceppi batterici naturali vengano introdotti in una determinata soluzione. Il risultato finale corrisponde ad un miglioramento complessivo dell’atmosfera, con i cattivi odori che vengono ridotti con estrema rapidità mediante un procedimento ad esclusività biologica.

A poco a poco, le specie batteriche inoculate iniziano ad assumere un ruolo dominante grazie a prodotti dalla qualità certificata. Le conseguenze sono, dunque, molto positive per la salute degli esseri umani e delle altre creature, pronti ad usufruire di superfici sempre più sicure e garantite.

Quali sono gli attivatori biologici più richiesti

Sono numerose le tipologie di attivatori biologici che vengono utilizzati con risultati soddisfacenti. Ecco alcuni dei prodotti più apprezzati da parte di un vasto pubblico.

  • Uno spray biologico può risultare molto utile per rimuovere gli odori molesti e velocizza la degradazione delle sostanze nocive, riducendo al minimo effetti collaterali.
  • L’attivatore biologico liquido presenta al suo interno varie colture batteriche speciali, in grado di neutralizzare ogni tipo di odore.
  • L’attivatore per fosse biologiche contiene un insieme di enzimi liberi e non è aggressivo, essendo interamente naturale.
  • L’attivatore per orinatoi con gabbia viene inserito nel relativo orinatoio e serve quando ogni individuo deve utilizzare il discarico dopo aver espletato determinati bisogni.
  • L’attivatore per canalizzazioni di scarico viene adoperato per metabolizzare i residui organici dalle relative tubazioni, riducendo al minimo intasamenti e odori sgradevoli.
  • La pompa dosatrice con timer va benissimo per monitorare al meglio il dosaggio chimico in diverse applicazioni e serve per prodotti che richiedono un trattamento costante.

In ogni caso, chi è alla ricerca di attivatori biologici di alta qualità può dare un’occhiata all’e-commerce di Eco-sphere e trovare quelli che ritiene maggiormente adatti alle proprie necessità.

Garanzia auto usate

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Come tutelarsi e come funziona la garanzia sulle auto usate

Se avete intenzione di acquistare un’auto di seconda mano, dovete fare molta attenzione alle molteplici modalità di acquisto e scegliere quella a voi più affine.
La serietà è la parte fondamentale di una compravendita ed è sempre preferibile che siate a conoscenza di come funziona la garanzia rispetto a questo tipo di mezzo. Il Codice del Consumo prevede infatti che l’automobile, acquistata da un concessionario, sia garantita per due anni, come previsto per qualsiasi altro bene di consumo.
Online si posso trovare tante occasioni per acquistare un’automobile a prezzi modici, basta effettuare una semplice ricerca come “auto usate Genova” e i vari siti di settore offriranno diversi annunci inseriti da parte di privati o agenzie, ma come possiamo essere tutelati sulla garanzia dell’auto che stiamo per acquistare?
Ecco alcuni suggerimenti per non incappare in truffe e venditori poco seri.

Perché comprare da un professionista

Per quanto riguarda le auto usate, la garanzia scende ad un solo anno, naturalmente con il benestare del compratore. Se il venditore vuole invece farvi firmare un contratto di garanzia minore ad un anno, sappiate che questo non avrà alcun valore legale.
La compravendita tra privato e privato, non comporta invece alcuna garanzia, in quanto tutelata solamente dal codice civile.
Ecco perché è sempre preferibile affidarsi a gente seria e preparata.

Km 0, usa scelta vantaggiosa

Le auto usate a km 0 sono decisamente un buon affare per il compratore, che acquista un’auto praticamente mai usata ad un prezzo favorevole. Bisogna però fare attenzione ai termini della garanzia, infatti essa inizia dal momento in cui l’automobile viene immatricolata e NON al momento della compravendita col privato. Se voi quindi comprate un’automobile a km 0 dopo 4 mesi dall’immatricolazione, la garanzia della casa produttrice sarà di 20 mesi. Ovviamente il venditore dovrà garantire il vostro acquisto per 24 o, dato che si tratta di usato, 12 mesi, sempre e solo col vostro consenso scritto.

Garanzia di conformità, cos’è e come funziona

La garanzia di conformità è una forma di tutela per l’acquirente: nel caso in cui emerga che il chilometraggio dell’automobile usata sia effettivamente maggiore di quello dichiarato dal venditore, il cliente può farsi rimborsare completamente della somma sborsata per l’acquisto o avere un rimborso parziale. Questo rimborso è ovviamente da valutare in base al tempo trascorso tra l’acquisto e la contestazione.
Quando il cliente acquista un’auto usata, dovrebbe farsi rilasciare dal venditore una certificazione di conformità, che descriva lo stato effettivo del veicolo nel momento della compravendita. Questo tutela da eventuali truffe legate a dichiarazioni mendaci del venditore, che potrebbe attribuire al veicolo delle qualità che invece non esistono o garantire una situazione che non sussiste. Per evitare di incorrere in spiacevoli inconvenienti, è sempre opportuno andare a visionare il mezzo con dei testimoni.

Vendita per procura

Se la compravendita è effettuata per procura, cioè il commerciante fa le veci del proprietario occupandosi della vendita del mezzo, la legge prevede che la garanzia debba essere ugualmente garantita.

Franchigia

Non può esistere la possibilità di pagamento di una franchigia nel momento in cui l’auto presentasse dei problemi, infatti il venditore deve accollarsi tutte le spese.

Auto importate

Anche le auto usate immatricolate all’estero e poi importate in Italia, sono soggette a garanzia da parte del venditore.

Problemi tecnici

Se l’automobile dovesse presentare dei problemi non attribuibili alla normale usura o a incidenti provocati dal compratore, la garanzia copre tutte le spese di riparazione, riportando il veicolo alle condizioni di acquisto. Se il guasto è “improvviso e accidentale”, la riparazione è a carico del proprietario, a meno che il venditore non abbia concesso una “garanzia convenzionale ulteriore” che vada a coprire le spese.

Difetto di conformità

Se l’automobile presenta un problema attribuibile all’usura di utilizzo, ma non sono state consegnate le documentazioni relative ai tagliandi effettuati prima della compravendita, l’acquirente può farsi riparare il veicolo in garanzia, in quanto è evidente che la manutenzione periodica non sia stata effettuata nei modi e tempi dichiarati.

Tempi e modi

Secondo il Codice del Consumo, quando un’automobile ha dei problemi entro i primi sei mesi dalla compravendita, è sempre il venditore che risponde. Il compratore ha tempo due mesi dall’ultimo giorno di scadenza della garanzia per comunicare un guasto. Ricordiamo inoltre che la garanzia scatta al momento della consegna, quindi sarebbe opportuno farsi firmare una dichiarazione da parte del venditore con data dell’effettivo ritiro.

Danni indiretti

Se il proprietario della vettura è obbligato a lasciare la stessa in riparazione per un periodo più o meno lungo, non può rivalersi sulla garanzia per il rimborso di auto sostitutiva, carro attrezzi e quant’altro non sia compreso in tale forma di tutela. Infatti solo il giudice ordinario può valutare l’eventuale rimborso spese.

Usato garantito

Questo termine è spesso usato dai venditori per trarre in inganno chi pensa che acquistando un’automobile usata in tali termini, la garanzia copra qualsiasi spesa. Questo purtroppo non è sempre vero, infatti il venditore deve essere chiaro e segnalare le specifiche di copertura al momento del contratto. L’usato garantito tutela maggiormente il compratore rispetto alle garanzie previste per legge, proponendo di sostenere per lui alcune spese straordinarie.

Capelli uomo: 4 stili da non perdere!

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A questo punto, cerchiamo di occuparci di alcune nuove tendenze che nel corso del prossimo anno dovrebbero spopolare tra uomini giovani e meno giovani, conquistando i cuori di tanti appassionati di hairstyling. Ma quali sono gli stili di capelli uomo che vi suggeriamo di tenere in debita valutazione? Cerchiamo di compiere un primo e importante passo in avanti, svelandovi, grazie alla collaborazione del magazine www.hairfly.it quelli che sono gli stili di capelli più cool dei prossimi mesi, che potreste valutare di voler abbracciare e personalizzare in modo unico e inimitabile!

Capelli uomo: College

Lo stile college potrebbe garantire un discreto successo a tutti gli uomini che decideranno di dare sfoggio di questo stile sui propri capelli. Un po’ giovanile e un po’ retro, è sicuramente una delle tendenze più forti per la stagione invernale, e per quella successiva primaverile. Tra i principali benefici, vi è certamente il fatto che il look è davvero semplice da realizzare, soprattutto se vi ritrovate già ad avere dei capelli lisci e di media lunghezza: sarà infatti sufficiente applicare una riga laterale ben marcata, un po’ di gel e una pettinatura sufficientemente ordinata. Per quanto concerne i migliori prodotti per lo styling, vi consigliamo di provare una bella cera modellante opaca, che vi regalerà un fantastico effetto naturale, meno rigido di quello ottenibile con il gel-brillantina e, soprattutto, più salutare per i vostri capelli, non lasciando quasi alcun residuo.

Capelli uomo: Frangia

La frangia può essere un utile accessorio di moda capelli anche per l’uomo? La risposta è positiva. Per averne una dimostrazione è d’altronde sufficiente dare uno sguardo alle ultime sfilate di moda maschile, dove la frangia è stata applicata in misura praticamente diffusa: piena e fino alle sopracciglia, scalata, minimal e leggera, in alternativa a una frangia molto corta e simmetrica, la frangia è decisamente uno degli aspetti più cool di questo periodo. Per gli uomini, non ci sarà certamente fatica nel riscoprire la bellezza di questo accessorio, che potrà favorire un ritorno al fascino degli anni ’90. Se tuttavia non amate la frangia, e volete sposare qualche alternativa che sia meno drastica, pur ugualmente affascinante e d’effetto, potete puntare su una variante più moderna, con un ciuffo laterale che potrebbe scendere fin sotto la linea degli occhi, donando un’aria misteriosa e affascinante che colpirà nel segno.

Capelli uomo: Ricci

Un altro stile di capelli straordinariamente affascinante per il prossimo anno è il riccio. Anche se, rispetto ai precedenti due, è probabilmente un hairstyle meno alla portata di tutti, visto e considerato che – pur essendo una delle migliori tendenze della stagione – è anche la più complessa da gestire, soprattutto per gli uomini che hanno meno pazienza e non hanno un riccio ben definito. Se invece avete dei capelli ricci fluenti e morbidi, sarà molto più semplice sfoggiare orgogliosi uno styling dal sapore contemporaneo e urbano.

La moda capelli desidera che questi capelli ricci siano sufficientemente disciplinati, ma non troppo. Cercate pertanto di renderli un po’ sbarazzini, soprattutto se di media lunghezza: per realizzarli, potete aiutarvi con un po’ di mousse leggera, dando così volume alla parte superiore e alle punte. Successivamente, potete procedere con l’asciugare la chioma aiutandovi con un diffusore (evitate di utilizzare il phon ad alte temperature, senza diffuse, poiché correreste il rischio di stressare troppo la chioma).

Vi consigliamo altresì di lasciare i lati leggermente più piatti, gestendoli con una cera opaca (un prodotto che dovrebbe essere preferito rispetto al gel / brillantina). A proposito: tra i prodotti che non dovete assolutamente perdere, lo shampoo e conditioner disciplinante per una migliore salute della chioma.

Capelli uomo: Effetto spettinato

Chiudiamo infine con un effetto che sicuramente dovreste ben conoscere: quello spettinato! Nel corso della prossima stagione sarà infatti piuttosto di moda lo stile leggermente trasandato (leggermente, cercate di non esagerare!) e un po’ misterioso.

Tra gli hairstyle più in voga del momento c’è infatti l‘effetto spettinato, che vi permetterà di poter sfoggiare un’acconciatura molto naturale, dalla texture decostruita e con taglio scalato, che gli uomini di tutto il mondo potranno facilmente ricreare sulla propria chioma. Il nostro consiglio è semplicemente quello di non eccedere: lo stile spettinato andrà sicuramente di moda, ma se esagerate il rischio è quello di trovarvi con un look molto trascurato.

A questo punto, non possiamo che consigliarvi di parlare con il vostro barbiere di fiducia circa gli accorgimenti che potreste cercare di realizzare nel corso dei prossimi mesi per poter ottimizzare il vostro look in vista del nuovo anno.

I Sentieri più belli del Conero

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Scopri i magnifici Sentieri del Conero

Visitare il Monte Conero e la Riviera

Scopriamo insieme quali sentieri offre il Conero, come poterli attraversare e quali sono le stagioni preferibili per percorrere questa zona ricca di panorami mozzafiato e spiagge incantevoli. Sulla costa del mare Adriatico, in territorio appartenente all’Appennino umbro-marchigiano, si erge il Monte Conero, un rilievo alto 572 metri sul livello del mare. Per gli amanti delle passeggiate giornaliere nella natura, i Sentieri del Conero rappresentano una meta straordinaria per praticare hiking o trekking, da attraversare in bicicletta o addirittura a cavallo. Scopriamo quali percorsi offre l’area marchigiana del Conero.

Meta estiva straordinaria per i turisti

Lungo la Riviera del Conero incontriamo Porto Recanati. Una suggestiva cittadina balneare famosa per le sue magiche spiagge e per l’intrattenimento notturno. Chiunque si trovi nella regione Marche nel periodo estivo non può non sostare almeno una notte qui e godere dell’incantevole lungomare chiuso al traffico cittadino. Gli alloggi di questa piccola cittadina di pescatori sono l’ideale come soluzione abitativa per una vacanza indimenticabile. Per il periodo estivo è possibile scegliere tra gli appartamenti Porto Recanati in base alle proprie esigenze. Splendidi attici vista mare, villette a schiera sul lungomare, comode stanze in B&B locali e appartamenti a pochi metri dalla spiaggia. Non c’è che l’imbarazzo della scelta per chi desidera organizzare una vacanza al mare nella Riviera del Conero. Per gli amanti delle attraversate in montagna, quest’area offre numerosi percorsi sia brevi che più impegnativi. Vediamoli insieme nel dettaglio.

Percorsi brevi lungo i Sentieri del Conero

Attraversando a piedi l’area montana del Conero s’incontrano grotte, monasteri, conventi, aree ricche di vegetazione e si possono ammirare splendidi panorami. Percorrendo a piedi il sentiero n°1 che parte dall’ex Convento dei Camaldolesi si raggiunge in circa 20 minuti la Grotta del Mortarolo. Questo percorso è facilmente percorribile e non richiede particolare preparazione atletica. La Grotta naturale collocata a picco sul mare è avvolta in un alone di mistero che ancora oggi incuriosisce i visitatori. Si narra che all’interno della grotta siano presenti dei sassi disposti in modo da raffigurare un uomo sdraiato. Seppure si tenti di spostarli, questi ritornano nella loro posizione originale. Attraversando a piedi l’area boschiva dopo Pian dei Raggetti si raggiungono in circa 30 minuti di camminata le Incisioni Rupestri delle quali non si conoscono le origini. Considerate un reperto antico, oggi si presentano come piccole vasche dotate di canali rettilinei e decorate con segni non ancora decifrati. Alcuni studiosi ipotizzano possano essere state create per la raccolta dell’acqua piovana mentre altri affermano che si trattano di creazioni realizzate per studi astronomici. Il mistero del Monte Conero affascina numerosi viaggiatori, i quali spinti dalla curiosità percorrono i Sentieri del Conero e vengono travolti dalla bellezza paesaggistica del luogo.

Passeggiata lungo il Sentiero San Michele per raggiungere una delle più belle spiagge europee

Percorribile in mountain-bike, a piedi o a cavallo, il Sentiero San Michele offre un mix di sensazioni sconosciute ai residenti delle caotiche città metropolitane. La vegetazione locale è ricca di pini, leccio e roverella. Quest’area è popolata da numerosi uccelli, tra i quali la cinciallegra, il fringuello e il cormorano. Seguendo il sentiero si raggiunge un punto panoramico dove è possibile ammirare da una parte il Monte Conero e dall’altra la spiaggia di Sassi Neri. Location ideale per immortalare il momento con scatti mozzafiato. Il Sentiero San Michele offre ancora molto da ammirare. Continuando la camminata in direzione della spiaggia San Michele si raggiungono la Grotta Urbani e la spiaggia di ghiaia fine. Posto ideale per gli amanti delle calette, questa spiaggia si presenta con la forma di una mezzaluna racchiusa tra la Grotta e una parete rocciosa, protetta alle spalle da una fitta macchia mediterranea. Unica nel suo genere, la Spiaggia Urbani è un luogo incantevole dove fermarsi per un bagno rigenerante. I turisti che hanno visitato questi luoghi raccontano di avere percepito un’atmosfera quasi fiabesca. I Sirolesi, abitanti del luogo, sono orgogliosi di ricevere ogni anno il riconoscimento di Bandiera Blu rilasciato dalla FEE (Foundation for Environmental Education).

Interesse geologico in prossimità di Sirolo

Il Sentiero San Lorenzo nel Conero permette agli appassionati di geologia di vedere un’interessante formazione geologica conosciuta con il termine limite K/T. Gli studi affermano che la transizione tra tempo Cretacico dell’era Mesozoica e tempo geologico Terziario o Cenozoico è visibile attraverso lo studio della concentrazione di iridio e metalli rari normalmente in natura. Il limite K/T è visionabile nel Monte Conero e nel Monte San Vicino. Questa formazione geologica è visibile all’interno della seconda cava presente lungo il sentiero. Attraversare il percorso nelle ore notturne non è consigliabile, nonostante i più avventurosi sognano d’incontrare l’assiolo, un piccolo gufo conosciuto dai più piccoli, poiché presente nella saga di Harry Potter nelle vesti del gufo di Ron Weasley, l’amico di Harry.